1.8.06

Ultra-cultura ultra-(lolli)pop (II) – Bastardo dentro :)


Non sono contento della fine del bastardo dentro :), nonostante non ne avessi mai avvertito la rappresentatività, né il battito. Gli intellettuali dell’ultim’ora hanno lasciato nessuna allegria, nessuna macarena, e “Yo soy Candela” è già cicatrice, sostrato limoso. I cloni fanno tristezza a tutti, e sono causati dalla solita ostilità di chi potrebbe far qualcosa perché il pop diventi cultura e invece stanno a rompere le balle con i sofismi.
L’estate senza il bastardo dentro :) è quasi insopportabile. Odio l’avvicendarsi degli altri mitucci. Fa caldo, e nessuno sfogo… Mi annoio… Nemmeno un bastardo dentro :) per chiacchierar.
La nave affonda, bastardi, figli di zoccola, intellettuali, che il diavolo vi ammazzi nel sangue! Guardate cosa avete fatto! La hola si è fermata a mezzo stadio per colpa vostra, che incrociate le braccia e trasformate l’olio in sabbia! Mi fate rabbia!
Qualcuno ascolti il mio sfogo. Neanche internet è più lo stesso senza il bastardo dentro :) . Torna, torna da noi!
Non lasciarci in balia dell’ennesima estate al mare, con i rivoli di sudore e di grasso che cola. Tu eri così asciutto, bastardo dentro :) che ti muovevi nell’ombra di certe definizioni, negli ambiti più familiari! Sei così inarrivabile. Vorrei sposarti! Marcella Bella ci ha provato a farti un monumento un po’ più duraturo, ma tutti continuano a ricordarsela per quella orribile “Tanti auguri a te”…

Tu, dal tuo canto, non hai fatto niente per resuscitare, quando sei stato richiamato in vita… Ci siamo abbassati alla seduta spiritica e tu niente! Sei proprio una delusione, e lasci nel cuore (oltre al tuo ricordo) tanta tristezza per una modernità infranta. Senza di te la contemporaneità sarà sempre passato prossimo, al più.
Aspettiamo il prossimo mito che rimanga, perché ci siamo scassati la minchia degli addii. Vogliamo amare qualcuno per sempre.
Ti dedico questa canzone, ispirata alla tua dipartita.

Un giorno dopo l'altro
il tempo se ne va
le strade sempre uguali
le stesse case.
Un giorno dopo l'altro
e tutto è come prima
un passo dopo l'altro
la stessa vita.
E gli occhi intorno cercano

quell'avvenire che avevano sognato
ma i sogni sono ancora sogni
e l'avvenire ormai quasi passato.
Un giorno dopo l'altrola vita se ne va

domani sarà un giorno uguale a ieri.
La nave ha già lasciato il porto
e dalla riva sembra un punto lontano,
qualcuno anche questa sera

torna deluso a casa piano piano.
Un giorno dopo l'altro
la vita se ne va

e la speranza ormai
è un'abitudine.
[Luigi Tenco]

Non ti dimenticheremo mai.


Nota: Dopo aver introdotto la mia URL nella barra di quesito di "Google translate", il programma ha tradotto così una delle ultime frasi di questo post: "We wait for the next myth that remains, because we have scassati the minchia of the goodbyes". Che bello!

Nessun commento: