30.5.07

My dark ages


Non devo aspettarmi niente da questa maturità. Sono cresciuto scarno e avaro. Sembra tutto un preparativo ai saluti; tanto lunghi e inutili, non cambiano niente.
Il silenzio in realtà non è più dignitoso, è solo l'ennesima illusione.
Ma è troppo tardi per riscattare la parola.
A meno che nel saluto io rintracci una fine degna di tanta vanità.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ci si deve aspettare alcunché dai percorsi di maturazione: dal momento che, quando si cambia, si può cambiare solo in peggio, la maturazione non è altro che un processo degenerativo. Scarni ed avari? Sì, due termini esatti, che centrano in pieno il significato, in fondo, del nostro esistere.
Non è la fine il problema, ma l'inizio. Chissà, forse un riscatto c'è, proprio con la fine.
Marce

Anonimo ha detto...

Chi non vede una vita oltre la morte, deve vivere il presente. Il saluto arriverà presto anche se non lo affrettiamo.

marco ha detto...

"Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell’animo e non vedo altrove, il presente circa il passato costituendo la memoria, il presente circa il presente l’intuizione, e il presente circa il futuro l’attesa. Mi si permettano queste espressioni, e allora ammetto e vedo tre tempi, e tre tempi ci sono” (Sant'Agostino).
Anche noialtri dobbiamo attendere. Tutto è però un tetro addotto spigoloso, al di fuori della cupola celeste.
La fine è nota: nondimeno essa è corteggiabile con un'attesa.